mercoledì 10 gennaio 2018

STEMMI IN VERONA SANT’ANASTASIA 31) ARMA PISANI
32) ARMA FREGOSO 
-FINE RASSEGNA SANT’ANASTASIA-

Tocca all’arma di Vicenzo  Pisani, morto nel 1757. La fotografia (n. 1) non è un granché ma si fa vedere. Il De Betta ci parla di “spaccato di nero e di bianco al leone dell’uno nell’altro”. Limitatamente a questo testimone ci può stare, ovviamente. Ma è sempre rischioso basarsi sugli smalti di un intarsio in pietra: spesso se ne utilizzavano di due tinte diverse per indicare il cambio di cromia da un campo all’altro di uno stemma, ma senza pretesa di specificarne i colori corretti. A riprova di ciò, osserviamo che anche il De Betta medesimo riporti come nel duomo di Verona il troncato ed il leone dei Pisani siano resi ancora una volta con intarsi in pietra, ma stavolta gialla e nera. L’autore indica inoltre che il Freshot segnala a sua volta per i Pisani veneziani, gli smalti corretti: azzurro e argento, con il leone che tiene in mano una crocetta di rosso. Crocetta a parte, uno dei codici “Fugger” dedicato alle armi veneziane, (foto 2, BSB “Insignia Veneta, Mantuana, ecc”. cod. icon. 274. Un altro codice, il cod. icon. 273 “Insignia venetorum (IP-Z)” riporta esattamente gli stemmi del 274) riproducendo uno dei tanti e diversissimi stemmi attribuiti nelle sue pagine alla famiglia Pisani, conferma quanto riportato dal Freshot. Il fatto che un altro codice fuggeriano (BSB “Insignia nobilium veronensium, vicentinorum”cod. icon. 276) contenente esclusivamente stemmi veronesi e vicentini non indichi alcuna arma appartenente ai Pisani, parrebbe confermare le origini unicamente veneziane della famiglia.

https://books.google.it/books?id=aZlmAAAAcAAJ&pg=PA121&dq=vincenzo+pisani&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjy6P3vjs3YAhUCiSwKHR-NABUQ6AEILjAC#v=onepage&q=vincenzo%20pisani&f=false qui a pag. 320 si parla di un Francesco Pisani, veneto patrizio; a pag. 95 di Alvise Pisani, nobiluomo in Venezia nel 1808. Non so dire se si parli dei Pisani facenti parte esattamente del ramo del “nostro” Vincenzo. Di certo è che in questo testo ottocentesco (Giurisprudenza pratica secondo la legislazione Austriaca attivata nel Regno Lombardo-Veneto)

il nome Vincenzo ricorre più e più volte (es. a pag. 121), sino ad approdare ad un Vincenzo Pisani, morto il 26 Dicembre 1761, quattro anni dopo quello ricordato in Sant’Anastasia (foto 1). I Pisani ricordati in questo testo sono detti Pisani di S. Maria Zobenigo.

L’ultimo stemma per quanto riguarda Sant’Anastasia (rassegna iniziata il 30/08/2016, preceduta da quella su San Zeno “andata in onda” dal 13/5/15 al 19/5/2016)
è quello di Ercole Fregoso (foto 3-4). Qui gli intarsi, contrariamente a quanto detto per i Pisano, rispecchiano correttamente l’argento e il nero dell’arma. Infatti, dice il De Betta, nel salone Bevilacqua esiste uno stemma di Fregoso Fregoso (1643) che è DIPINTO, con il suo bel troncato nebuloso minuto di nero e d’argento. Il Gianfilippi conferma, il Crollalanza pure.





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