venerdì 4 ottobre 2013

STEMMARIO VALSABBINO (E DINTORNI). VILLANUOVA E GAVARDO (BS).

1) Se è un piccione è un piccione c'è poco da fare. E quello di Villanuova lo sarà sicuramente. E poi c'è la "P" del cognome. Il Piovanelli parla di un Luigi Piccioni che scrisse nel 1894 un libro sul giornalismo con prefazione di Ugo Graf. Se è Piccioni, questo è un D. Piccioni, antenato (almeno nonno) del sopraccitato. Va detto che questa attribuzione rimane un unicum del Piovanelli. Non trovo una famiglia Piccioni in alcun altro stemmario Comunque propongo: Di ... a un piccione di..., rivolto e stante su una fascia diminuita, abbassata e centrata di..., accompagnata in punta dalla scritta 1792 di... (oppure piccione sostenuto da una campagna centrata di...attraversata dalla scritta 1792 di...). 


2) Il problema è solo sapere se qualcuno di voi abbia mai visto un giglio fatto così. Mi interessa. La parte sottostante pare proprio quella di un giglio tradizionale, ma la parte sopra è per me (non che abbia chissà quale esperienza "visiva) un inedito. La questione è dirimente perché essendo in Gavardo è probabile che sia lo stemma dei Medici, uno dei quali, tra quelli proposti dal Della Corte (Armerista) assomiglia (eccezion fatta per il fatto che qui il giglio attraversa la partizione, cioè il troncato, cioè la divisione orizzontale mentre nello stemma della mia foto no. La questione della differenza tra il numero di raggi delle stelle, non è dirimente) al "nostro". DAl Dell Corte traiamo che i Medici di Gavardo (ad ognuno i suoi Medici...) risultavano già nel 1206 come gastaldi degli Avogadro di Val Trompia. Nel 1310 (e non 1410 come dice il Piovanelli: non c'era nessun vescovo Maggi da più di un secolo in tale data, ma Guglielmo Pusterla) il vescovo Maggi riconfermò le investiture a Graziadio De Medicis; e Roberto d'Angiò (re) investì un Francesco, della contea di Gavardo, cosa che poi più tardi Pandolfo Malatesta e poi la Serenissima riconfermarono. 


3) Ancora Gavardo: non ho rinvenuto alcuno stemma tra i miei pochi stemmari che rechi il capo con il monogramma bernardiniano fiancheggiato da due stelle di sei raggi. Non so nemmeno se questo che riporto sia uno stemma, con una parte abrasa (mentre la scritta "sacra" sarebbe stata lasciata per rispetto) o una semplice "chiave" di un portone con incise iniziali e data e qualche figura generica come spesso si incontrano. Anche l'IHS era spesso usato come "amuleto" scaccia mali o come ringraziamento (in Italia centrale ne ho incontrati tantissimi, e anche risalenti al dopoguerra 40-45. Qualcosa di simile esiste tuttora in Alto Adige dove ogni anno il 5 Gennaio alcuni scrivono con il gesso la scritta con le due cifre dell'anno separata da CMB, cioè le iniziali dei Magi; per es. per il 2013: 20 CMB 13). 








15 commenti:

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  2. caro Fabio, ma sei sicuro che sia un giglio? A me non pare: mi sembra un fascio di fiori o di qualche vegetale. Qui ci vorrebbe l'intervento di qualche abile e ferratissimo araldista.....tipo Aruspex:):)

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    1. Buona l'idea tua qui sopra di un fascio di fiori (o di chissacché).
      E anche l'idea di Enrico qui sotto di un covone.

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  3. Per quanto riguarda i primo stemma ritengo da escludere la famiglia Piccioni, non risulta abitante in sito nel periodo in questione.

    Il secondo blasone è dei Medici; la blasonatura è. troncato: nel primo di …. a due stelle di …., di sei raggi poste in fascia; nel secondo di …. al covone di …. legato di ….
    La terza arma è troppo deteriorata, ma sembrerebbe di scorgere in punte un ponte di 4 archi, caricato da ? Famiglie che usavano il ponte che io consco sono: i Pontoglio o i Tonni-Bazza, i secondi stanziati a Roè. Senza approfondimenti catastali non è possibile dare un'attribuzione carta.
    Enrico

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    1. retifico il terzo stemma non contiene un ponte, ma le lettere A M e S S e la data 1630, letto male da parte mia mi scuso.

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    2. quindi per una volta tanto non è l'attribuzione del Piovanelli ad essere errata ma il giglio presente nel Della Corte? (parlo dei Medici). Per quanto riguarda la figura confesso che io pensavo ad un fascio di qualche erba medicinale.

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    3. Ecco un tema che mi è sempre interessato: il conoscere la presenza di famiglie in un certo periodo e in un certo ambito (mi riferisco ai Piccioni mai...atterrati a Villanuova). Come fare? Archivi parrocchiali? ricerche catastali (dove? come?). Un aspetto che mi interesserebbe moltissimo approfondire per far sì che gli stemmi parlino anche a me, prima o poi.

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  4. Come prima cosa datare lo stemma per quanto possibile, così da avere un ristretto arco di anni nel quale cercare.In seguito vedere negli estimi, anche se prima di Napoleone, le proprietà non erano accatastate con nuomeri, ma per nome (prima il nome poi il cognome) e la casa era identificata con la contrada e con le proprietà vicine,quindi si intuisce facilmente che l'identificazione è difficile.
    Per quanto riguarda i catasti antichi, per quelli della Magnifica Patria (comuni benacensi e comuni valsabbini, quelli a sinistra del Chiese), si possono trovare a Salò nell'Archivio Antico, per gli altri a Brescia all'Archivio di Stato.

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  5. grazie Enrico...credo sia una cosa oltre le mie possibilità per le mie capacità attuali...
    Ma comunque grazie davvero!!

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  6. Giustissime, a mio avviso, le indicazioni di Enrico. Talvolta, comunque, anche l'archivio parrocchiale e comunale può riservare sorprese

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  7. Giustissimo, ma purtroppo in alcuni casi è difficile trovare qualcosa , a Vobarno per esempio, l'achivio comunale è stato distrutto dai giacobini (quindi non ci sono documenti antacedenti al '800), e per quanto riguarda quello parrocchiale, il signor Parroco non ne consete la consultazione.

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  8. Per l'archivio comunale si può, forse, ovviare andando in Archivio di Stato (come già indicato), mentre per quello parrocchiale si può provare con l' Archivio Diocesano (sperando in una maggior disponibilità).

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  9. Sarebbe utile sapere dove sono conservati i documenti della Quadra della Vallesabbia e della Quadra di Gavardo, del periodo della Serenissima, si potrebbero trovare importanti informazioni.

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